domenica 18 ottobre 2009

la gazza ladra

La gazza ladra

Mio figlio Gabriele ha sette anni e un cassetto in bella vista in sala da pranzo, dove nasconde tutte le cose per lui importanti. Io lo chiamo il cassetto raccogli-rifiuti,
ci puoi trovare dal biglietto del treno timbrato, alla carta argentata della gomma da masticare, ai tappi delle bottigliette con i disegni carini, il suo pettine preferito, ma anche i miei anelli e bracciali perché aspetta il momento giusto per regalarli alla sua amichetta del cuore….. insomma Gabriele è una specie di “gazza ladra” che ogni tanto si mette li ad ammirare la sua refurtiva.
A lui piace chiamarlo il “cassetto dei sogni” non sapendo quanto è bella questa espressione e quanti pensieri può rievocare una frase così poetica.
Chi di noi non ha mai avuto un cassetto pieno di cianfrusaglie dove nascondere i segreti e i ricordi…… ogni tanto tale spazio implorava una bonifica, tanto era zeppo.
Ora a 45 anni suonati che darei per rivedere il mio di quando avevo 10 anni….. era un cassetto di legno, con il pomello di vetro trasparente… in realtà i cassetti erano due, uno quello ufficiale delle posate, in ordine e pulite….. l’altro: era un turbinio di oggetti tutti utili e preziosi, messi da parte perché prima o poi la necessità li avrebbe cercati e utilizzati
Insieme ai i tappi di sughero, c’erano i lacci delle scarpe, il fil di ferro sottile, il martello, la pinza e il cacciavite invece erano abusivi, ma perché riporli nella cassetta degli attrezzi?
Lì erano sicuramente a portata di mano e aprendo quel cassetto dalle 40 alla 50 volte al giorno, ispiravano anche la mia creatività di bambina sempre in cerca di cose da fare, da costruire e da…. rompere. Il mio di cassetto più che ai sogni, faceva pensare ad un emporio di ferramenta. La mia curiosità, presunzione e scelleratezza spesso mi faceva combinare un sacco di guai: un po’ come diceva qualcuno: “I posti erano tutti occupati quindi mi sono seduta dalla parte del torto”. Con una sorella grandissima e un fratello mostruosamente intelligente io un ruolo lo dovevo pure avere……



6 commenti:

  1. Il mio cassetto dei sogni era il cassetto di mia nonna, lì c' era un mondo magico,
    Anche il video che hai messo è magico.
    Un beso.

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  2. Cosa c'è, invece, nel cassetto dei sogni di oggi?
    Oh, credimi, Flo, ce l'ho ancora, un cassetto dei sogni.
    Magari sta più nascosto.
    Magari ha dentro oggetti più sparuti di una volta.
    Ma i miei sogni volano alto.
    Io li adoro.
    Li inseguo.
    Li coccolo.
    Ma, non sono un illuso.
    So bene che sono due cose ben diverse, i sogni e le illusioni!

    Sono sicuro, Flo, che il cassetto dei sogni ce l'hai ancora anche tu, anche se forse non ha più il pomello di vetro.
    Ma non siamo così romanticamente ... attaccati alle cose materiali dal sapore del tempo che fu.
    Ormai siamo adulti e anche se sentiamo la nostalgia scorrerci nelle vene e ne sentiamo il sapore sulla punta della lingua, o ne cogliamo il colore traslucido quando si appoggia sulla retina dei nostri occhi, anche quando la sentiamo, la nostalgia, sappiamo che abbiamo nel cassetto gli attrezzi giusti per rimettere tutto a posto...
    Ma i sogni ce li hai anche tu, per come ti (direi ti conosco, ma in realtà non ti conosco se non attraverso queste pagine) ti sento (perchè sento il tuo essere, e questo è davvero molto, in questo mondo immateriale dei bit)... ce li hai... e falli volare ache tu, come la gazza di Rossini, con lei, con i cartoon di Luzzati e, viaaa... si vola.
    Pronti ad atterrare e pronti ad affrontare i nuovi giorni e le loro prove.

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  3. Io credo profondamente nella potenza del sogno, infatti il mio blog si chiama traguardi. Invece questo post è venuto fuori di getto, pensando di far ordine a dei pensieri richiamati dai miei figli. Nella cucina del "magico" cassetto, nella periferia di Ostia nell'estate del '75 o '76, venne a trovarci una vera gazza ladra. Gli appuntamenti si sono ripetuti diverse volte: entrava sempre all'ora di pranzo, si metteva sulla tavola e beccava le briciole. Mio padre allora ci raccontava di merli che fischiettavano "Bandiera Rossa", degli uccelli stranissimi che aveva visto a Bangkok e delle cicogne imbalsamate che si facevano per regalo agli sposi. La nostra amica stava li a tenerci compagnia per un po'. Dovrei avere la sua foto da qualche parte. Il video non è stato scelto a caso. Un bacio grande a tutte e due

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  4. io ce l'ho ancora un cassetto di quel tipo !

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  5. La gazza beccava sul tuo tavolo.
    Io, come un picchio, busso alla tua finestra. Voglio solo salutarti.
    A presto.

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  6. Dopo la gazza e dopo il picchio viene a salutarti e a ringraziarti per le cose belle che mi hai scritto una cocorita gialla e verde , quella che incontravo in pineta e che fuggita dalla gabbia si era inselvatichita, la mando idealmente da te perchè si salvi dal freddo inverno.
    Ciao.

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