Mia figlia di 9 anni in questo momento sta suonando "Per Elisa".... suona sempre questa, è quella che le riesce meglio e soprattutto la suona a orecchio senza leggere lo spartito, altrimenti troppa fatica!
Sono arrabbiata con lei e con me stessa perchè mi sento responsabile delle sue frustrazioni di pianista.....
E' cominciato tutto per gioco, due anni fa le abbiamo regalato una pianoletta elettronica per Natale. Stava tutto il giorno a suonare, trovava da sola le note di canzoni famose e questo ci ha sorpreso molto. L'abbiamo iscritta ad una scuola di musica e la sua insegnante russa ci ha subito detto che Valentina è nata pianista, ha un talento naturale per apprendere la musica e che questo poteva diventare il suo futuro....
Orgoglio di mamma e papà, già vedevamo nostra figlia in tutti i teatri del mondo.....
Sogno di mamma che si stava materializzando........compriamo subito un pianoforte, da grandi motivatori che siamo!
Poi l'insegnante russa borsista in Italia riparte per la sua terra e Vale ha già un piccolo cedimento, non sta più le ore a strimpellare.... rifiuta la nuova insegnante.
Dopo una parentesi con una mia amica pianista, approdiamo da un guru della musica, prende solo talenti e fa fare un'audizione a Vale, lei suona "Per Elisa" e allenata com'è stupisce il maestro che l'arruola subito.
"Ma è qui che casca l'asino" diceva Totò, la pigrona che ormai è convinta che per suonare basti rifare quello che vede fare all'insegnante ( ha una memoria incredibile), comincia a sbattere contro un metodo fatto di postura corretta, di scale musicali, solfeggio e soprattutto di esercizio quotidiano di almento mezz'ora..... il mondo della musica non regala niente a nessuno, anche per chi come lei ha tanto talento.
Qui voglio allegare un altro post che ho scritto tempo fa:
A volte rimango stupita da come mia figlia abbia assimilato quei lati della mia personalità di cui non vado molto fiera, per esempio le paure.Mi sono sempre sforzata di non mostrarmi debole di fronte ai miei figli, ho nascosto loro quello che più mi spaventa, ma è stato inutile.... Soprattutto lei ha le mie stesse "fobie".La guardo mentre si fa tre piani a piedi perchè ha paura dell'ascensore e sono sicurissima di non aver mai detto della "fifa" che ho quando sono chiusa li dentro.A volte mi mette veramente a dura prova.... ha otto anni e mezzo e devo dire che ci dà molte soddisfazioni, ha vari talenti, riesce bene e facilmente in quasi tutto quello che fa, ma.......alla prima difficoltà, al primo sforzo da fare per raggiungere un piccolo obiettivo, scappa....Da un pò di mesi studia il pianoforte, tutti i maestri che l'hanno ascoltata ci hanno detto che ha molto "talento", io so che è anche frutto di una memoria incredibile e di una buona logica, che la rendono così "virtuosa".Suona senza spartito perchè si ricorda la posizione delle dita se vede suonare un brano, anche complesso....ma quando deve imparare a leggere la musica sullo spartito....ahi, iniziano i dolori....:"Non ce la faccio, è difficile, il maestro è severo, ho mal di pancia, fallo tu se sei capace, la chiave di basso è difficile, solo oggi mamma ti prego domani mi esercito, ecc....Sono due settimane che mi tormenta perchè non vuole più suonare il pianoforte..... A me dispiace veder buttare via le sue potenzialità...cosa fare?La mia coscienza mi parla e mi suggerisce:"Costringila perchè ha solo otto onni e decidi tu per la sua educazione, ora non può capire cosa sta buttando via... Ci sono cose che vanno fatte all'età giusta..."oppure:"Sono i tuoi sogni irrealizzati ad influenzarti nelle aspettative che hai per lei? Lasciala in pace, assecondala solo in ciò che la rende felice".....che fare? Intanto mi vedo un bel video molto "istruttivo" poi ne riparliamo.....
Invece non è stato per niente istruttivo, perchè in questi mesi l'ho tormentata quando non la vedevo suonare, l'ho ricattata "Non ti mando più a danza moderna se non ti metti a studiare pianoforte....", l'ho umiliata dicendole che se si fermava al primo ostacolo non avrebbe mai combinato niente di buono nella vita, l'ho insultata dandole della "stupida", tutto questo ottenendo l'effetto contrario......
Non vuole più suonare.
I miei sogni infranti, si proprio i miei sogni infranti, non i suoi che a soli 9 anni si è sentita schiacciata da una responsabilità troppo grande, un peso enorme che non voleva più portare.....
Intanto mi riconsolo quando la sento suonare, ormai raramente "Per Valentina" e si credo proprio che Beethoveen non me ne vorrà se ho cambiato il nome alla sua celeberrima "Per Elisa"....
domenica 29 marzo 2009
domenica 15 marzo 2009
I libri fai da te..
Rispondendo al post di un amico di "blog", mi è venuta voglia di rileggere un libro di Dyer scritto negli anni '80: "Le vostre zone erronee".
A parte i divertenti aneddoti scritti nell'introduzione, perlomeno originali e non tanto scopiazzati, mi ha colpito il linguaggio crudo e diretto di questo psicologo che ha fatto la sua fortuna scrivendo libri di psicologia motivazionale.
Le storielline che raccontano i conferenzieri per catturare l'attenzione del pubblico sono quasi sempre le stesse: una ricorre immancabilmente nei migliaia di blog che trattano "crescita personale": La fabbrica che si ferma perchè si è rotto il macchinario, quando viene "l'esperto" per ripararla dà un colpettino alla macchina e questa riparte, il suo onorario è esorbitante tipo 10.000 dollari che lui giustifica così: 1 dollaro per il colpettino, 9000 perchè sapevo dove darlo".
Chiaramente negli anni cambiano le versioni: una volta è l'idraulico, un'altra un meccanico, ma il succo è sempre lo stesso.
Dyer, "l'originale" racconta:
"Un conferenziere aveva deciso di dimostrare una volta per tutte a un gruppo di alcolizzati che non esiste flagello peggiore dell'alcool. Sul palco, aveva davanti a sè due recipienti pieni di un liquido incolore, apparentemente identici. Disse che uno conteneva acqua schietta, l'altro alcool non diluito. Mise un vermetto in uno dei recipienti e tutti videro che, dopo aver galleggiato un poco, esso si dirigeva verso la parete del vaso e poi si arrampicava fino all'orlo. Il conferenziere allora prese e lo mise nel recipiente pieno di alcool. Davanti agli occhi di tutti, il verme si disintegrò. "Ecco" disse l'oratore. "Quale morale se ne può trarre"? Dal fondo della sala si udì distintamente una voce: "Che se bevi alcool ti vanno via i vermi".....
Così scrive questo psicologo, in maniera disarmante continua:
"La condizione sana è secondo natura e i mezzi per conseguirla sono alla portata di ognuno.
Ritendo che gl'ingredienti che in giusta dose compongono l'efficienza siano:
il lavoro sodo, il pensiero lucido, il buon umore e la fiducia in se stessi. Non credo alle formule astruse e nemeno credo che serva esplorare il tuo passato per poi scoprire che con rudezza ti hanno insegnato ad andare al gabinello e che qualcun altro è responsabile della tua infelicità."
Gli originali si distinguono sempre, le brutte copie finiscono per sparire.
A parte i divertenti aneddoti scritti nell'introduzione, perlomeno originali e non tanto scopiazzati, mi ha colpito il linguaggio crudo e diretto di questo psicologo che ha fatto la sua fortuna scrivendo libri di psicologia motivazionale.
Le storielline che raccontano i conferenzieri per catturare l'attenzione del pubblico sono quasi sempre le stesse: una ricorre immancabilmente nei migliaia di blog che trattano "crescita personale": La fabbrica che si ferma perchè si è rotto il macchinario, quando viene "l'esperto" per ripararla dà un colpettino alla macchina e questa riparte, il suo onorario è esorbitante tipo 10.000 dollari che lui giustifica così: 1 dollaro per il colpettino, 9000 perchè sapevo dove darlo".
Chiaramente negli anni cambiano le versioni: una volta è l'idraulico, un'altra un meccanico, ma il succo è sempre lo stesso.
Dyer, "l'originale" racconta:
"Un conferenziere aveva deciso di dimostrare una volta per tutte a un gruppo di alcolizzati che non esiste flagello peggiore dell'alcool. Sul palco, aveva davanti a sè due recipienti pieni di un liquido incolore, apparentemente identici. Disse che uno conteneva acqua schietta, l'altro alcool non diluito. Mise un vermetto in uno dei recipienti e tutti videro che, dopo aver galleggiato un poco, esso si dirigeva verso la parete del vaso e poi si arrampicava fino all'orlo. Il conferenziere allora prese e lo mise nel recipiente pieno di alcool. Davanti agli occhi di tutti, il verme si disintegrò. "Ecco" disse l'oratore. "Quale morale se ne può trarre"? Dal fondo della sala si udì distintamente una voce: "Che se bevi alcool ti vanno via i vermi".....
Così scrive questo psicologo, in maniera disarmante continua:
"La condizione sana è secondo natura e i mezzi per conseguirla sono alla portata di ognuno.
Ritendo che gl'ingredienti che in giusta dose compongono l'efficienza siano:
il lavoro sodo, il pensiero lucido, il buon umore e la fiducia in se stessi. Non credo alle formule astruse e nemeno credo che serva esplorare il tuo passato per poi scoprire che con rudezza ti hanno insegnato ad andare al gabinello e che qualcun altro è responsabile della tua infelicità."
Gli originali si distinguono sempre, le brutte copie finiscono per sparire.
giovedì 12 marzo 2009
Esprimere il dolore...
Negli ultimi mesi ho partecipato al doloroso addio di due mamme ai loro giovani figli....
Uno splendido ragazzo di 22 anni, Giuseppe e una bambina di 6 anni, Alice.
Che impotenza di fronte al più grande dolore che un essere umano possa provare: la morte di un figlio, ho già detto in un altro post che è contro natura seppellire i propri figli.
Elaborare un lutto di questa portata è difficile, stare a contatto quotidianamente con chi porta un peso simile lo è altrettanto. Io posso solo percepire il baratro in cui sono cadute queste mamme e ogni parola che mi esce appare così stonata e fuori luogo.
Cosa si può fare? Atti concreti: momenti spensierati, ricordi condivisi, passeggiate ristoratrici, esserci sempre e aspettare insieme che questa ferita cominci a fare meno male.
Questa sera durante le prove del musical guardavo i ragazzi così felici, impegnati nel cercare di fare bene, proiettati nel futuro pieno di progetti..... ad un tratto una ragazza è scoppiata a piangere perchè la canzone che deve cantare è legata ad un brutto ricordo e ha deciso di non intepretarla più.....
Cantare per questa ragazza è come respirare, è il suo sogno, ma il ricordo di chi non c'è più è stato più forte, questa sera.
Anche io sono rimasta senza parole.......
Uno splendido ragazzo di 22 anni, Giuseppe e una bambina di 6 anni, Alice.
Che impotenza di fronte al più grande dolore che un essere umano possa provare: la morte di un figlio, ho già detto in un altro post che è contro natura seppellire i propri figli.
Elaborare un lutto di questa portata è difficile, stare a contatto quotidianamente con chi porta un peso simile lo è altrettanto. Io posso solo percepire il baratro in cui sono cadute queste mamme e ogni parola che mi esce appare così stonata e fuori luogo.
Cosa si può fare? Atti concreti: momenti spensierati, ricordi condivisi, passeggiate ristoratrici, esserci sempre e aspettare insieme che questa ferita cominci a fare meno male.
Questa sera durante le prove del musical guardavo i ragazzi così felici, impegnati nel cercare di fare bene, proiettati nel futuro pieno di progetti..... ad un tratto una ragazza è scoppiata a piangere perchè la canzone che deve cantare è legata ad un brutto ricordo e ha deciso di non intepretarla più.....
Cantare per questa ragazza è come respirare, è il suo sogno, ma il ricordo di chi non c'è più è stato più forte, questa sera.
Anche io sono rimasta senza parole.......
martedì 10 marzo 2009
Il sogno si avvicina....
Ogni tanto voglio pubblicare il mio libretto universitario AGGIORNATO
Mi piacerebbe incoraggiare quanti sono dubbiosi o insicuri se riprendere gli studi o no:
RICOMINCIATE A STUDIARE, fatelo, investire su se stessi è il regalo migliore che vi possiate fare....
Esami registrati
06/03/2009 - Storia contemporanea - Voto 29
30/01/2009 - Storia della filosofia - Voto: 22
30/01/2009 - Antropologia culturale - Voto: 25
19/12/2008 - Storia della scuola e delle istituzioni educative - Voto: 23
19/12/2008 - Storia della pedagogia - Voto: 28
21/11/2008 - Teorie e tecniche della mediazione culturale - Voto: 30
21/11/2008 - Pedagogia interculturale - Voto: 23
17/10/2008 - Storia dell'educazione - Voto: 25
19/09/2008 - Laboratorio di Pedagogia Teatrale - Voto: 26
12/09/2008 - Metodologia dell'educazione interculturale - Voto: 22
11/07/2008 - Didattica generale - Voto: 20
09/05/2008 - Laboratorio modulo TIC - Voto: 30
Come vedete i voti non sono dei migliori, non rifiuto niente..... questo dipende anche dalla difficoltà dell'esame e dal poco tempo che ho per prepararmi.
Sono felice il sogno si avvicina sempre di più.....
Mi piacerebbe incoraggiare quanti sono dubbiosi o insicuri se riprendere gli studi o no:
RICOMINCIATE A STUDIARE, fatelo, investire su se stessi è il regalo migliore che vi possiate fare....
Esami registrati
06/03/2009 - Storia contemporanea - Voto 29
30/01/2009 - Storia della filosofia - Voto: 22
30/01/2009 - Antropologia culturale - Voto: 25
19/12/2008 - Storia della scuola e delle istituzioni educative - Voto: 23
19/12/2008 - Storia della pedagogia - Voto: 28
21/11/2008 - Teorie e tecniche della mediazione culturale - Voto: 30
21/11/2008 - Pedagogia interculturale - Voto: 23
17/10/2008 - Storia dell'educazione - Voto: 25
19/09/2008 - Laboratorio di Pedagogia Teatrale - Voto: 26
12/09/2008 - Metodologia dell'educazione interculturale - Voto: 22
11/07/2008 - Didattica generale - Voto: 20
09/05/2008 - Laboratorio modulo TIC - Voto: 30
Come vedete i voti non sono dei migliori, non rifiuto niente..... questo dipende anche dalla difficoltà dell'esame e dal poco tempo che ho per prepararmi.
Sono felice il sogno si avvicina sempre di più.....
domenica 8 marzo 2009
Brava, bravissima...
Ho già detto quanto sono fortunata perchè adoro lavorare con i bambini, un altro aspetto della mia professione, che mi rende davvero orgogliosa, è lo splendido rapporto che ho con le mie colleghe.
Ci vogliamo bene e credetemi, nell'ambiente scolastico questo è più unico che raro.
Noi condividiamo tutto, il brutto e il bello della nostra professione, ci confrontiamo, litighiamo anche (sempre per cose futili, come i bambini!!!!) ma l'armonia che regna nella nostra scuola è palpabile e soprattutto ricade positivamente sui nostri alunni.
Le mie colleghe, prendendomi in giro, mi chiamano "brava, bravissima", non riferito a qualche mia capacità, ma al modo che ho di parlare degli altri, perchè cerco di vedere sempre il meglio delle persone che si avvicinano al nostro ambiente.
Secondo loro non sempre questo è "virtuoso", perchè a volte prendo delle cantonate......
Allora mi dicono, "Florià, parti da un giudizio neutro, conosci meglio una persona e poi esprimi entusiasmo se questa davvero merita"....
Non vorrei passare per la scema del villaggio, ma ho imparato nel tempo e leggendo tanti libri motivazionali,: "l'arciere che puntava al sole, sbagliava si il bersaglio, ma quanto arrivava in alto, avendo questo meraviglioso traguardo da raggiungere!"
Ci vogliamo bene e credetemi, nell'ambiente scolastico questo è più unico che raro.
Noi condividiamo tutto, il brutto e il bello della nostra professione, ci confrontiamo, litighiamo anche (sempre per cose futili, come i bambini!!!!) ma l'armonia che regna nella nostra scuola è palpabile e soprattutto ricade positivamente sui nostri alunni.
Le mie colleghe, prendendomi in giro, mi chiamano "brava, bravissima", non riferito a qualche mia capacità, ma al modo che ho di parlare degli altri, perchè cerco di vedere sempre il meglio delle persone che si avvicinano al nostro ambiente.
Secondo loro non sempre questo è "virtuoso", perchè a volte prendo delle cantonate......
Allora mi dicono, "Florià, parti da un giudizio neutro, conosci meglio una persona e poi esprimi entusiasmo se questa davvero merita"....
Non vorrei passare per la scema del villaggio, ma ho imparato nel tempo e leggendo tanti libri motivazionali,: "l'arciere che puntava al sole, sbagliava si il bersaglio, ma quanto arrivava in alto, avendo questo meraviglioso traguardo da raggiungere!"
domenica 1 marzo 2009
Sano ozio
Oggi ho voluto assaporare una giornata di vero e tonificante OZIO......
Che bello starsene in panciolle, avere la mente libera e dedicarsi a ..... niente!
W l'ozio, quanno ce vò ce vò.....
Che bello starsene in panciolle, avere la mente libera e dedicarsi a ..... niente!
W l'ozio, quanno ce vò ce vò.....
L'intelligenza globale
Ho dedicato un po' più di tempo alla lettura, durante questa settimana.
Un articolo molto interessante su Focus di febbraio ha attratto la mia attenzione:
La supermente del mondo: internet
"E' invisibile, immateriale, ma onnipresente. Usa insieme l'intelligenza di uomini e di computer, ma è diversa da entrambi".
Internet è l'insieme di milioni di intelligenze umane e di computer che si fondono insieme fino ad arrivare a prestazioni incredibili...
Nell'articolo viene spiegato il meccanismo di Google, di come si perfeziona aiutato dai nostri interventi fino ad arrivare nel prossimo futuro al : " Grande cervello che saprà dare risposte uniche e personalizzate alle nostre richieste".
Come ci sguazzano gli esperti di comunicazione e dei nuovi media....
Pensare che in questi giorni sto preparando Storia Contemporanea, la rivoluzione industriale, la nascita delle famiglie "nucleari" (padre, madre uno o due figli) e le loro condizioni pietose nei nuovi centri urbani chiamati "coketown". Conseguentemente Marx e il capitalismo... per racchiudere il tutto mi viene da pensare ad una pubblicità dove si vede Marx davanti la televisione che dice: "Tutto da rifare...."
Un articolo molto interessante su Focus di febbraio ha attratto la mia attenzione:
La supermente del mondo: internet
"E' invisibile, immateriale, ma onnipresente. Usa insieme l'intelligenza di uomini e di computer, ma è diversa da entrambi".
Internet è l'insieme di milioni di intelligenze umane e di computer che si fondono insieme fino ad arrivare a prestazioni incredibili...
Nell'articolo viene spiegato il meccanismo di Google, di come si perfeziona aiutato dai nostri interventi fino ad arrivare nel prossimo futuro al : " Grande cervello che saprà dare risposte uniche e personalizzate alle nostre richieste".
Come ci sguazzano gli esperti di comunicazione e dei nuovi media....
Pensare che in questi giorni sto preparando Storia Contemporanea, la rivoluzione industriale, la nascita delle famiglie "nucleari" (padre, madre uno o due figli) e le loro condizioni pietose nei nuovi centri urbani chiamati "coketown". Conseguentemente Marx e il capitalismo... per racchiudere il tutto mi viene da pensare ad una pubblicità dove si vede Marx davanti la televisione che dice: "Tutto da rifare...."
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