domenica 30 dicembre 2012

2013.... io sto dalla parte del toro.

Entro in questo spazio talmente di rado....... ma l'inizio di un nuovo anno è sempre un buono stimolo per rinnovare buoni propositi, rispolverare i sogni,  ma  soprattutto definire nuovi traguardi.   Mi sembra di cominciare molto bene solo per il fatto di essere qui a scrivere...... alla faccia dei Maya. Per il resto c'è poco da dire...... Con tutte le previsioni-catastrofiche che ci hanno propinato in quest'anno funesto, che ci ha trascinati a toccare il fondo sotto ogni punto di vista.... che ci resta? Anni fa mi dicevano che la tattica giusta è quella di lasciarsi trasportare dalla tempesta senza fare niente..... tanto poi si ritorna sempre a galla. Non sono mai riuscita ad applicare questa regola truffaldina... perchè aggrapparsi a ogni corrente che arriva mi sembra veramente da "smidollati". Ora ci siamo di nuovo..... giù nel fondo ognuno si salva come può...... A me le correnti non sono mai piaciute.... preferisco sempre remare cercando di trovare compagni lungo il tragitto.....l'unica certezza è quella di stare sempre dalla parte del toro......

BUON 2013







.............Io sono il Toro, ma sei tu quello Seduto giù, caduto per mano di un Sioux, Manitù tutto si è compiuto, ero sotto tiro e mi sono scatenato come il toro di De Niro, preso in giro dal tuo ingegno, respiro sdegno, mo' con la muleta fatti il legno. Già che sono un segno di terra ti lascio a terra con un segno: non toccare il toro, quando è nero paghi pegno! Troppi tori ingoiano le briciole, di aggressori con tanto di pentole, la vita è riprovevole poichè fa la gioia del colpevole ed io che la volevo incantevole, come pioggia cado dalle nuvole, tu voltati come un girasole che ora sono io che batto te... olè.

Matador te la prendi con me, ma stavolta sono io che prendo te
Non c'è più via d'uscita, è finita, amico, devi perdere.
Rinfodera la spada perchè è il tuo sangue quello nella polvere
Senti i paganti sugli spalti, in tanti sono dalla parte del toro... olè
Dalla parte del toro... olè
Dalla parte del toro... olè
Dalla parte del toro... olè..........   (Caparezza)

giovedì 1 marzo 2012

1969 me lo ricordo....

Il primo ricordo di Lucio Dalla...... e della televisione....




La poesia non muore mai.....

domenica 19 febbraio 2012

Napoletana a coppe....

Questo è il titolo di una raccolta di riflessioni che a tempo perso mi piace rilegare....
E' di gran moda lo "scrivere autobiografico".... io lo trovo molto terapeutico.


Napoletana a coppe....

Premessa


    L’importanza del gioco nella vita di ogni essere umano è fondamentale, soprattutto formativo per la personalità, questo non lo dico perché è uno dei miei ferri del mestiere di “maestra”, ma perché ho notato che la mancanza di questa pratica “in-lusoria” porta ad altri tipi di riempimento affettivo.
     Questo libro è autobiografico, è un parto con un travaglio lungo; è un tentativo di ricordare i fatti miei per dedicarli alle nuove generazioni, con l’augurio di non dimenticare mai le proprie origini, di aver bene in mente da che gentes  e da che partes si proviene. 
      L’importanza di conoscere,  non la mappa cromosomica che aiuta nella salute, ma una mappa d’orientamento, in caso di “diritta via smarrita”, o meglio: quando “si perde la bussola”.
Non so perché mi viene così naturale pensare all’età bambina, ma sento il bisogno di mettere a fuoco alcune cose, non per tramandarle, ma per far sorridere e riempire di tenerezza i cuori di chi leggerà questo libro.

    I luoghi e i personaggi sono diversi, ma l'universalità dei buoni sentimenti è certa in ognuno di noi. Il mio intento è proprio quello di suscitare la voglia e il bisogno di mettersi a riflettere sui propri ricordi, sulla bellezza della nostra memoria.





Uno dei paletti fermi e seri della mia infanzia è il gioco del “tresette”.....
Fino ai i dodici anni rimanevo incantata a guardare i 4 giocatori che per ore si accanivano dietro al gioco del tresette..... solo chi ci si trova invischiato può capire la passione per questo gioco. Io ero l’addetta a preparare il caffè,  se qualcuno si alzava per un bisogno fisiologico.... allora si che scattava il mio turno di supplente, per il solo lasso di tempo necessario.   Quanti pomeriggi, quante domeniche dopo il pranzo e quante serate pre-natalizie dedicate a questo gioco. La questione era seria, anzi serissima... in palio c’era di più di una torta gelato, se vincevi le quotazioni della tua autostima salivano alle stelle. Non era facile vincere con due mostri sacri come mio padre e mia sorella.....
naturalmente giocavano uno contro l’altro e gli altri due compari erano mio fratello e mio cognato. Se commettevi qualche “cavolata” allora ricevevi in premio un trofeo fatto di emozioni, sfottò proverbiali, risate a crepapelle e quella spensieratezza di cui tanto avevamo bisogno. Per anni sono stata convinta che il “tresette” è un gioco per paraculi; questa mia certezza deriva dal fatto che gli “ammiccamenti” e il linguaggio gestuale che si praticava per far capire le carte che avevi al tuo compare, ma soprattutto per depistare l’avversario, erano un vero e proprio alfabeto segreto, per impararlo ci volevano  anni di praticantato. Quando mio padre si arrabbiava perché mio fratello Vincenzo sbagliava qualche mossa, o perché parlava troppo,  gli lanciava degli improperi pieni di fantasia, tipo: “Se ti presenti in una bisca e non ti cacciano a calci in culo,  ti assumono per pulire le sputacchiere.....”.  Mo’ non è che mio padre aspirasse in un futuro da biscazziere per mio fratello, ma quando si gioca si entra in un mondo irreale, ci si trasforma e le regole di vita quotidiana non contano, nel tresette si vive una realtà parallela, fatta di onore,  furbizia, scaltrezza e un tantinello di quella fortuna che sta li e che ti gira intorno ridacchiando alle tue spalle. Nel libro di Huizinga: “Homo Ludens” si legge  “Nel gioco le regole della vita vera sono sospese, e questo permette di mettere alla prova scenari non ancora reali, come la caccia per un cucciolo di tigre, o l’amore vero nel gioco di sguardi di due persone che stanno costruendo un loro gioco, in cui mettere alla prova i propri sentimenti nella conoscenza dell’altro”.
Continuo?




sabato 11 febbraio 2012

S. Valentino vestito di nuovo....

FAREWELL di Guccini

E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent' anni portati così,
come si porta un maglione sformato su un paio di jeans;
come si sente la voglia di vivere
che scoppia un giorno e non spieghi il perchè:
un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos'è.

Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani,
giorni a chiedersi tutto cos' era, vedersi ogni sera;
ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale,
ogni sera là, a passo di danza, a salire le scale
e sentire i tuoi passi che arrivano, il ticchettare del tuo buonumore,
quando aprivi la porta il sorriso ogni volta mi entrava nel cuore.

Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova,
era tanto potere parlarci, giocare a guardarci,
tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino,
religione del tirare tardi e aspettare mattino;
e una notte lasciasti portarti via, solo la nebbia e noi due in sentinella,
la città addormentata non era mai stata così tanto bella.

Era facile vivere allora ogni ora,
chitarre e lampi di storie fugaci, di amori rapaci,
e ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell' epoca nuova,
ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova.
Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo,
ci sembrava d' avere trovato la chiave segreta del mondo.

Non fu facile volersi bene, restare assieme
o pensare d' avere un domani e stare lontani;
tutti e due a immaginarsi: "Con chi sarà?" In ogni cosa un pensiero costante,
un ricordo lucente e durissimo come il diamante
e a ogni passo lasciare portarci via da un' emozione non piena, non colta:
rivedersi era come rinascere ancora una volta.

Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione,
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo,
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo.
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa;
siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa.

"The triangle tingles and the trumpet plays slow"...

Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d' estate
con qualcosa di fragile come le storie passate:
forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile credo, perchè
ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me...




FAREWELL ANGELINA Bob Dylan



sabato 4 febbraio 2012

Grrrrr......

Stupro di gruppo, la Cassazione: carcere non obbligatorio.....

e' vero, meglio misure cautelari alternative:

CASTRAZIONE DI GRUPPO?

Siete un branco di ..... escrementi galleggianti!!!

Non so chi è più stupratore, se chi commette il reato o chi lo difende con questa sentenza vergognosa.....

 E' superfluo sottolineare la mia rabbia, io sono una pacifista convinta , soprattutto come educatrice sottoscrivo sempre le azioni di recupero dei giovani sfortunati che sono cresciuti in "cattività".... Ma il mio sfogo è da donna e mamma che inorridisce davanti a tanta brutalità..... 
Ero adolescente quando vedevo le udienze del processo del Circeo..... la povera ragazza rimasta viva, veniva trattata come una poco di buono..... Vergognatevi uomini di niente, voi che  andate a braccetto con la "Giustizia",  dimenticate troppo spesso che  avete qualcosa di prezioso tra le  mani, di sacro.  La Giustizia potrebbe curare ferite e lenire dolori..... invece che essere prostituita, venduta per un cavillo o un'interpretazione che salva a voi il "sedere", ma  che lascia altri nello sconforto e nella prostrazione totale.  Siete responsabili di fomentare l'odio.....



brrr....



Mi sentivo chiamare...... mi sono svegliata di colpo e ho guardato fuori dalla finestra........ povere piante!
Della serie  "mi piego ma non mi spezzo..."    
Ma quanta neve è caduta? 


Ci manca solo Totò che esce da dietro la quercia.... di ritorno dalla Steppa....
(il film "Letto a tre piazze...")




Gabriele è sempre pronto a fare a "palloccate".....  con i miei guanti e gli scarponcini rosa della sorella...... ma questo abbiamo rimediato. 



L'ulivo sembra gridare... "Basta foto, liberatemi dalla neve!!!!!!"


All'improvviso rientro in casa e.........




Vedete sul mobile della cucina?..... Su in alto..... No, no la ragnatela.... giuro, quei ragni sono dei clandestini....  ieri non c'erano.   Un pettirosso, è entrato in casa.......stufo forse di tanto bianco..... o per ringraziare delle briciole che mettiamo fuori proprio per lui.    


Non se ne vuole andare...... intanto telefona Costantino..... a Capranica ci sono due metri di neve.... ci ha avvisato che torna in primavera........



ps:  L'effetto neve sul Blog è perchè (come mi ha ricordato qualcuno) la neve magicamente fa tornare un po' tutti bambini..... è vero.....  

martedì 17 gennaio 2012

a mammeta!

Una dichiarazione ufficiale:
Adoro Sora Cesira...
Non ho mai invidiato nessuno.... ma la capacità di questa autrice è incredibile e mi piacerebbe avere un terzo del suo talento...
Mi fa pensare a un Rugantino versione multimediale....
"Me n'hanno date.... ma je n'ho dette taaanteeee..."


mercoledì 11 gennaio 2012

ma il cielo è sempre più blu....



Chi vive in baracca, chi suda il salario
chi ama l'amore e i sogni di gloria
chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria
Chi mangia una volta, chi tira al bersaglio
chi vuole l'aumento, chi gioca a Sanremo
chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno
Chi ama la zia chi va a Porta Pia
chi trova scontato, chi come ha trovato
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh...
Chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo
chi gioca coi fili chi ha fatto l'indiano
chi fa il contadino, chi spazza i cortili
chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh...
Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca
chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori
chi legge la mano, chi regna sovrano
chi suda, chi lotta, chi mangia una volta
chi gli manca la casa, chi vive da solo
chi prende assai poco, chi gioca col fuoco
chi vive in Calabria, chi vive d'amore
chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta
chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu
Chi è assicurato, chi è stato multato
chi possiede ed è avuto, chi va in farmacia
chi è morto di invidia o di gelosia
chi ha torto o ragione,chi è Napoleone
chi grida "al ladro!", chi ha l'antifurto
chi ha fatto un bel quadro, chi scrive sui muri
chi reagisce d'istinto, chi ha perso, chi ha vinto
chi mangia una volta,chi vuole l'aumento
chi cambia la barca felice e contento
chi come ha trovato,chi tutto sommato
chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo
chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo
chi è stato multato, chi odia i terroni
chi canta Prévert, chi copia Baglioni
chi fa il contadino, chi ha fatto la spia
chi è morto d'invidia o di gelosia
chi legge la mano, chi vende amuleti
chi scrive poesie, chi tira le reti
chi mangia patate, chi beve un bicchiere
chi solo ogni tanto, chi tutte le sere
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh..

venerdì 6 gennaio 2012

Impara l'arte......

Mio padre ripeteva sempre il detto , "impara l'arte e mettila da parte". Aveva omesso di dirmi che l'arte più importante, quella  che ti aiuta davvero a cavartela nella vita di tutti i giorni, è l'arte del "paraculo". Alzi la mano chi nel corso della carriera scolastica, sportiva, lavorativa, spirituale, sentimentale, ecc.... non ha incontrato almeno una volta un soggetto davvero degno di questo nome. Chi è di Roma o comunque ha "bazzicato" nei dintorni,  fin da piccolo  sa cosa vuol dire essere paraculi, ma questo non lo rende di certo immune dal trattare con il soggetto in questione. Crescendo capisci che ci sono vari livelli di comprensione di questa "Arte", dal pubblico al privato, ministeriali, professionisti, dirigenti di cose pubbliche, insegnanti di tutto e un po', ecc... Ci sono anche le famiglie storiche che si tramandano tale arte..... si perchè il "paraculismo" si eredita pure.  Ma quello che davvero ci rende vulnerabili, per il quale non esistono nè anticorpi nè difese,  è l'essere governati da una banda di veri professionisti "paraculi".  Negli ultimi anni, per capirci, sono stati  raggiunti dei livelli "artistici" che nessun premio oscar, grammy, nobel, o coppa del nonno che si rispetti, può premiare tanta bravura......  


Er compagno scompagno


Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d'arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d'un capitalista.


Quanno da un finestrino su per aria
s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio,
pensa - je disse - che ce so' pur'io
ch'appartengo a la classe proletaria!


Io che conosco bene l'idee tue
so' certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni!


- No, no: - rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente co' nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so' conservatore!
    
                                       Trilussa

                       




GLI EVASORI
I RE DEI PARACULI.....