sabato 9 ottobre 2010

piccola fata

Oggi mentre guardavo le prove del Musical "Peter Pan", sentendo la canzone "La Fata" scritta da Bennato, mi sono venute in mente tante cose....
Bennato l'ha scritta nel 1977, nell'album "Burattino senza fili".... me lo ricordo bene, è stato il mio regalo di Natale avevo 13 anni. Un periodo complesso in tutti i sensi.....  questa canzone  è dedicata a tutte le donne,  al ruolo e al mondo femminile nella sua completezza.  La donna intesa come universo d'amore gratuito, colei che sempre c'è.
Bennato nel '77  metaforicamente era contro il potere, anche quello che si contrappone alla natura pacifica e bisognosa di protezione come la donna..... I sentimenti contorti e violenti degli uomini ci sono sempre stati, ma ultimamente i nostri cuori sono messi a dura prova da episodi di cronaca che vanno oltre la nostra immaginazione.

Un pensiero per  una piccola fata che ora non c'è più; senza retorica, senza rumore, solo con il cuore triste che un'altra donna, una mamma come me,  può provare per la tua morte assurda....



Amore quotidiano
che calmi gli animi agitati,
tra pentole e vapore tu chiedi solo amore.....
          Non ispiri la penna del poeta,
          o sei moglie, o sei Luna,
          o una bambola di creta.

          Canta e balla,
          balla e suona...
          hai la musica nel cuore,
          piccola testarda, adorabile musona...

          Le tue note sono come le foglie d'autunno
          nel vento.... quel vento che le aiuta a cadere...

           ma l'autunno torna sempre e tu
           le potrai riascoltare..........


                                        Floriana, 1985
         
     
          Una poesia scritta su un vecchio diario...... dei miei 20 anni....... per salutarti Sarah.
       


         Dal Blog di Beppe Grillo:

"Disoccupata, precaria, troia, vergine stuprata, ministro promosso per l'aspetto, per il culo, ma anche la bocca aiuta, costretta ad accettare avances sul lavoro, preda delle voglie di parenti e delinquenti, uccisa da zii, mariti, amanti, ex compagni, buttata sulla strada da magnaccia, introdotta nei letti dei potenti come una regalia per acquisirne la condiscendenza. Extracomunitaria e minorenne, a migliaia, quasi bambine, carne fresca sui viali di tutte le città, facile conquista di padri di merda e di famiglia nell'indifferenza totale. Miss Italia che mostrano la loro mercanzia in prima serata, ragazze di cui non si ricorderà il sorriso, lo sguardo, ma soltanto il seno, i lombi, l'incavo delle cosce, vallette con i fili interdentali nelle chiappe in tutti i programmi televisivi, seminude anche nella notte di Natale, merce gratta e fotti, a disposizione degli italiani, inconsapevoli aspiranti puttane del piccolo schermo. Sottopagata, quota rosa, residuale, marginale, esclusa dalle scelte, dalla politica, senza diritti civili se non benedetta dalla sacralità del matrimonio, senza una pensione anche se moglie di fatto per una vita, senza asili, senza spazi verdi per i suoi figli, perché i figli sono delle donne, quasi sempre. Corpo e non persona, buco e non spirito. Oggetto di modernariato con labbra a canotto e zigomi da lupa, in vecchiaia simile a una maitresse di antichi bordelli. Plasmata dalle necessità e dal trionfo del membro maschile, signore e padrone della sua vita. Non più persona, ma oggetto, che si può usare, prestare, strangolare, possedere. Un transfert di massa l'ha trasformata da essere vivente a cosa di comune disponibilità, accessibile, che non può negarsi, non ne ha più il diritto. Proprietà privata, ma anche pubblica, da strangolare in caso di rifiuto, nella scala sociale appena al di sopra una bambola gonfiabile, da possedere anche dopo la morte, perché una cosa non è viva e non è morta. E' solo una cosa, una donna, nient'altro che una donna."
        

3 commenti:

  1. Tristissima storia, quella della povera Sarah.
    Purtroppo l'epilogo tragico era nell'aria; troppo fragile la possibilità di una fuga o di un'evasione.

    Purtroppo l'uomo è impastato con lo sputo del dio ed il fango della terra. Non lo racconta solo la tradizione biblica ma anche la più antica mitologia delle piane desertiche mesopotamiche.
    In quello sputo si manifesta, forse, il disprezzo del dio per la bassezza dell'uomo, fatto di misera polvere, fango, desideri insoddisfatti, miseria, viltà.
    Ma neanche il dio dei Sumeri ha potuto di evitare di contagiare il suo schiavo (perchè a questo fine era stato creato l'uomo, essere schiavo degli dei, per alleviare gli abitatori dei cieli dalle meschine incombenze quitidiane, fatiche idegne per gli esseri celesti, destino di fatica riservato agli esseri inferiori).
    Il contagio di quello sputo è quella scintilla divina che brilla di Vita e che eleva gli uomini, quando sanno portare in altro il proprio destino, fino alla dimensione del divino. Quel contagio, quella scintilla, si manifestano negli atti di creazione che l'uomo riesce a compiere nonostante sia relegato ad un rango servile così basso, essere schiavo degli dei.
    Gli atti di creazione che l'uomo compie sono molti.
    Creare è mettere al mondo: figli, opere d'arte, sentimenti nobili e chissà che altro...

    Il resto è fango.
    E fango è quello che ha sommerso la povera Sarah.
    E fango, altro fango si è presa la povera Francesca, ad Atrani e l'ha buttata tra le fauci del mostro marino.
    E fango,ancora fango si sta mangiando la terra baciata dall'acqua eterna benedetta del Danubio...
    Sarà forse un segno degli dei che il fango ha rubato il colore del sangue e corrode uomini e pesci come fiamma divoratrice...
    Un segno della rabbia degli dei.
    Un segno della rabbia che cova dentro di noi, poveri figli loro.

    Un utimo pensiero a quel mostro bestiale che prende il nome di Tivvù.
    Sarebbe la tredicesima fatica di Ercole l'uccisione di quel mostro di luce, se il suo destino di eroe non si fosse copiuto già tanti secoli fa.
    O forse quel mostro che divora i nostri animi per trasformarci in bestie senza ragione è l'ennesima piaga che il dio vendicatore ha deciso di scagliare contro il fango dell'uomo...
    Non lo so.
    So che ne dobbiamo diffidare più che mai.
    Senza la potenza di quel mostro l'uomo resterebbe indifeso, in balia delle tempeste dell'Ignoranza.
    Ma il demonio sa usare quel mostro per confoderci la via, come fosse una moderna Torre di Babele e metterci l'uno contro l'altro...

    Tremo, cara Flò.
    Ma come si fa non tremare davanti a quello che è successo nel caso della povera Sarah?

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  2. Ciao Pietro,
    bellissimo il tuo commento... a volte quando la mia fede vacilla, anch'io guardo di più a quello "sputo" usato dal Dio Creatore dell'uomo... come per giustificare tutte le bassezze di cui siamo protagonisti ogni giorno.

    Una volta scrissi un post sui genitori "creativi", paragonando le "royalties", i cosiddeddi diritti d'autore, all'educazione che s'impartisce ai propri figli.....

    Hai ragione sul fango come simbolo di una rabbia che cova dentro di noi.... hai ragione da vendere quando parli della tivvù come a un mostro dispensatore di modelli da seguire, di appiattimento generale voluto da una classe dirigente che manipola così con facilità.... perchè un esercito informato fa paura, ecco perchè distruggono l'istruzione in primis, l'informazione dopo...... ma la rete è ancora libera e la tivvù puoi scegliere di non vederla... I giovani che si radunano ultimamente per difendere il loro futuro, poco manovrabili e con una notevole capacità di giudizio, mi danno la speranza che i tanti semi dei valori universali gettati a piene mani, sono caduti si nel fango, ma la forza "creatrice" del bene è riuscita a germogliare ugualmente...... questi giovani liberi riusciranno a ridare al nostro cuore, la certezza di un futuro. Credici anche tu Pietro, una abbraccio a presto.

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  3. Tg,blog, li ho evitati accuratamente, ho letto solo i giornali perchè sono inanimati, sono venuta da te perchè non immaginavo chi era la fata...mi è piaciuto o meglio mi è sembrato giusto ricordarla così, con una musica dolce coi fumetti giapponesi, mi è parso di cogliere una leggerezza amara, un rimpianto ...niente improperi, silenzio, non nominare il nome invano, solo poesie, musica e leggerezza ...per tutte le decime muse.

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