Matteo Dall'Osso, un coraggioso ragazzo che è guarito da una malattia terribile: la sclerosi multipla. Grazie alla tenacia e alla determinazione, Matteo ha scoperto che la sclerosi è causata dai metalli pesanti, ascoltiamo la sua storia e divulghiamo le sue scoperte:
http://www.matteodallosso.org/eng/
domenica 23 agosto 2009
mercoledì 19 agosto 2009
venerdì 14 agosto 2009
Gesù clandestino.
Mentre ero in vacanza sono entrate in vigore le disposizioni in materia di sicurezza:
le ronde e la clandestinità come reato.
Leggevo un libro su Gesù, riflessioni sulla sua vita di personaggio sempre a fianco degli ultimi,
dei piccoli, degli emarginati...... un vero, forse l'unico comunista, mi chiedevo:
Se tornasse in vita, ora in Italia con chi si schiererebbe? Facile la risposta, non avrebbe il tempo di farlo, perchè verrebbe subito arrestato per clandestinità.
le ronde e la clandestinità come reato.
Leggevo un libro su Gesù, riflessioni sulla sua vita di personaggio sempre a fianco degli ultimi,
dei piccoli, degli emarginati...... un vero, forse l'unico comunista, mi chiedevo:
Se tornasse in vita, ora in Italia con chi si schiererebbe? Facile la risposta, non avrebbe il tempo di farlo, perchè verrebbe subito arrestato per clandestinità.
Si ricomincia.
Vacanze sulle Dolomiti, chi l'avrebbe detto! Per una "marinara" come me.....
La montagna è meravigliosa, poi se vai con un gruppo ben assortito d'umanità il successo delle vacanze è assicurato.
L'aria "fina" mi ha snebbiato e riposato, curato alcune ferite e fatto riassopare il valore dell'amicizia.
Durante le passeggiate, o meglio le "arrampicate", ho avuto modo di pensare. E' facile riflettere, immersi nella natura, riempirsi di energia e fare buoni propositi per l'inverno che arriva....
Presa da mille pensieri e idee, progetti da sviluppare per il futuro a breve, arrivo in un parco meraviglioso: La Foresta di Somadida, dove una guardia forestale con tanto amore ci ha spiegato l'importanza del tempo che guarisce le ferite inflitte dall'uomo al bosco..... Lì si sperimenta la cura del tempo, con mille divieti si tutela il bosco, si lascia rigenerare.... si aspettano 200 anni e si osserva....basta questo. Il tempo.... cosa essere? Ma dove sono finiti tutti i miei bei progetti per l'inverno? Le corse frenetiche per arrivare a fare tutto? Arrivare a giugno come una zombie e non riuscire a godere di quanto realizzato..... Basta così, è da pazzi questa vita, la natura intesa come il nostro corpo, unico che abbiamo in dotazione, si ribella, manda i segnali....Bip...Bip.... fermati, c'hai lo stress, le cisti, i crampi, i mal di testa, non ti bastano come segnali di stop!
Respirare a pieni polmoni, prendere la vita con un po' di leggerezza e mandare a quel paese tutti i progetti e idee per il futuro prossimo........ MA VADA!!!!
giovedì 13 agosto 2009
er core, er cervello...
L'ho sentita da un comico durante una serata tra amici....
UN SOGNO
Stanotte ho fatto un sogno
che nun se po' avverà ma è tanto bello
stavo a parla cor core e cor cervello
quest'urtimo diceva:
"A sor padro'
finché tu vivi e finché in te vivrò
te darò er modo d'annà avanti co furbizia
de sceje bene le donne, l'amicizia,
d'esse potente, fa li sordi e fanne tanti...
ce vo' er cervello pe' ste cose, no li santi!"
Er core ancor più rosso poveretto
voleva rintanasse drento ar petto;
davanti a un cervello così orgojoso
se fece piccolo, impaurito, vergognoso.
Je dissi:
"A core viè un po' qua, tu che prometti?"
"Nun me da retta", m'arispose, "ce rimetti,
so troppo ingenuo pe' compete cor cervello
lui sì te po' promette questo e quello
co mé vai a rischio perché do' me stesso
oggi chi fa così se chiama fesso.
Io però conosco le vie der sentimento,
magari pio 'na strada poi me pento,
ma nun cambio perché so pulito
cor monno fora, nun ce scambio un dito.
Che sia gioia oppure delusione
io te prometto sempre n 'emozione...
io so stato destinato a n'artra sorte...
quella de vince er peso de la morte!"
Luciano Lembo
UN SOGNO
Stanotte ho fatto un sogno
che nun se po' avverà ma è tanto bello
stavo a parla cor core e cor cervello
quest'urtimo diceva:
"A sor padro'
finché tu vivi e finché in te vivrò
te darò er modo d'annà avanti co furbizia
de sceje bene le donne, l'amicizia,
d'esse potente, fa li sordi e fanne tanti...
ce vo' er cervello pe' ste cose, no li santi!"
Er core ancor più rosso poveretto
voleva rintanasse drento ar petto;
davanti a un cervello così orgojoso
se fece piccolo, impaurito, vergognoso.
Je dissi:
"A core viè un po' qua, tu che prometti?"
"Nun me da retta", m'arispose, "ce rimetti,
so troppo ingenuo pe' compete cor cervello
lui sì te po' promette questo e quello
co mé vai a rischio perché do' me stesso
oggi chi fa così se chiama fesso.
Io però conosco le vie der sentimento,
magari pio 'na strada poi me pento,
ma nun cambio perché so pulito
cor monno fora, nun ce scambio un dito.
Che sia gioia oppure delusione
io te prometto sempre n 'emozione...
io so stato destinato a n'artra sorte...
quella de vince er peso de la morte!"
Luciano Lembo
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