Ciao Giuliano, sono indignata quanto te..... io nella scuola "Pisacane" ho insegnato, non ai bambini stranieri, ma ai loro genitori. Facevo parte di uno staff di insegnanti di scuola elementare, incaricate dal Provveditorato, di aiutare gli stranieri adulti nella comprensione della lingua italiana....... Tutti i venerdì mattina dopo aver accompagnato i loro figli nelle aule, genitori di etnie diverse si recavano da me per la loro lezione di italiano.... E' stata più formativa questa esperienza, dei mille convegni sull'integrazione a cui ho partecipato! Negli altri giorni della settimana andavo in un altro istituto romano a svolgere questo delicato compito....
Il ricordo dei tanti visi, l'umanità incredibile, la vasta cultura di alcuni miei "studenti" speciali, (molti erano laureati) hanno influenzato poi la scelta di laurearmi in Scienze dell'Educazione, con la tesi finale sui problemi dei "migranti" o in maniera specifica sul "viaggio", nella sua valenza di "migrazione"..... Volevo portarti la mia testimonianza e solidarietà per tutte le iniziative che ti vedono sempre in prima linea nella difesa degli immigrati Io non posso dimenticare quando gli "altri" eravamo noi....
Ciao Floriana,
RispondiEliminasolo un caldo saluto, il tuo post è bello così, non ha bisogno di commenti...solo di calore.
Ciao, Flò,
RispondiEliminail tema della "diversità" è molto serio.
Diversità.
Intendo la diversità di lingua, colore della pelle, religione, culture, credi e fedi, sesso e appartenenze ... insomma le tante, le numerose identità che oggi si sovrappongono ad ognuno di noi...
Tema davvero importante.
Visto dal lato della paura, dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia, diversità diventa razzismo, omofobia, maschilismo, omologazione, antisemitismo, intolleranza, espulsioni, rimpatri, accompagnamenti forzosi ingentiliti dal centinaia di colpi di mitraglia...
E' bella la tua esperienza scolastica con i ... migranti...
Il viaggio, i colori ...si, un modo, l'unico modo di vivere oggi a questo mondo.
Sai, è molto malinconica quella chiusura che si respira oggi in tutto il nostro mondo occidentale. E' quella malinconia che danno alcuni vecchi.
A volte li vedi tutti chiusi in sè, incapaci di comunicare col mondo esterno, morti senza ancora appartenere fisicamente alla morte, ritirati nel mondo del passato ed insensibili al presente.
Dico i vecchi. Ma anche molti altri che ancora vecchi non sono ... ma è come se fossero come quei vecchi là.
Fanno molta tristezza. Perchè lo sai che sono così solo perchè ... sono sordomuti e ciechi. Sordomuti e ciechi per modo di dire, perchè i loro sensi, fisicamente, stanno benissimo.
E' dentro di loro che si è spenta la vita.
POtrebbero anche essere giustificati, loro. Forse la solitudine, l'abbandono, la povertà...
Ecco, quella solitudine oggi si estende al mondo occidentale. Forse perchè è vecchio (e lo è, poi, in definitiva). Però penso che la sua malattia più grave sia determinatadall'abuso di benessere.
Una specie di coma diabetico (o colesterolemico, se preferisci). Troppi grassi e zuccheri. Oltre a rendere obesi, annichiliscono anche.
Intendo: troppo benessere. Nessuna possibilità di "stringersi un pò a tavola per far entrare nuovi amici". Ci si guarda in cagnesco perchè il nostro piatto è troppo pieno e non vogliamo dividerlo con nessuno. Gli altri, i diversi, i differenti, possono solo rubare, depredare, succhiare il grasso sugo, come sanguisughe parassite...
Ma per fortuna ci sono esperienze come la tua. Non sei la sola. E grazie a dio voi che date l'anma per queste esperienze date ossigeno a questo mondo in asfissia.
Il tema l'ho trattato male. Non mettermi, cara maestra mia, un cattivo voto.
Per rispondere al tuo post ho messo le "FORMICHE" da me.
Ma in quello che tu hai scritto rivedo anche gli occhi di tante persone che ho visto nel viaggio indiano...
Qualcuno di quegli occhi l'ho rubato in qualche foto. Se le hai viste lo sai (se non le hai viste, ti dirò come fare).
Ma in quegli occhi, quelli che ti guardavano mentre regalavi la tua passione a scuola, c'era la voglia di vivere, di conquistare il mondo e la gratitudine per quelli come te, che regalavano la gioia di fare quelle conquiste ...
Per questo, quegli occhi sono più preziosi di qualsiasi ricchezza e ti sono restati dentro. Sono un regalo per te.
Da loro.