domenica 16 novembre 2008

I traguardi del passato....

Vorrei scrivere un libro su mio padre Carlo, un pò perchè gli ho promesso che avrei sistemato le sue poesie, ma principalmente per farlo conoscere ai giovani della mia famiglia.

Tutti dovrebbero scrivere un libro di memorie, perchè il nostro passato è un grande educatore.

Recentemente per un esame ho letto un bellissimo libro "Memorie di cure paterne", dove si analizzavano alcuni padri storici che nelle varie epoche hanno dato un esempio di educazione "paterna". Io vorrei scrivere un capitolo personale di quel libro:


Mio padre ha scritto molte poesie, forse 200.

Le ha scritte mentre si trovava infermo in un letto d'ospedale in Australia, dove era emigrato per cercare un pò di fortuna e di serenità economica, (grande traguardo!).


Sono scritte in un linguaggio lontano, rime baciate che somigliano al Belli e al Trilussa.
E' morto all'età di 74 anni, ultimo di sette figli, sua madre era del 1891 e suo padre del 1883; insomma i miei nonni avrebbero potuto fare colazione con Carducci e Verdi se fossero stati dei borghesi benestanti.....


Ma la loro era una cultura contadina, di quelle che si trasmettono "oralmente", fatta di tanti episodi e di valori narrati... Lui è arrivato alla licenza elementare, ma ha continuato a leggere per tutta la vita, citava frasi di Metastasio e poesie di Leopardi, non per farsene un vanto, solo per dare il buon esempio a noi studenti di casa un pò fannulloni.....

Infatti c'è una poesia a me molto cara che mette in ridicolo chi ostenta tanta "cultura":

Chiedi consiglio ma ...fai come vuoi tu.
Se chiedi consiglio ad una persona "colta"
stai pur tranquillo che mai tu parlerai,
essa in suo aiuto chiama sempre a raccolta
i suoi tanti studi fatti che tu non sai.
Costui dirà: Berengario io lo conosco
Carlo Magno fece la tal cosa,
Cesare assoggettò ai suoi voleri il mondo
nessuna cosa ignora la mente mia studiosa.
Dante, Ariosto, Boccaccio son amici miei
Leopardi, Parini e Foscolo sono sempre nella mia casa;
con costoro io sto tutto il giorno insieme
perciò niente può paragonarsi alla mia cultura.
Gli illustri personaggi che il dotto ciarlatore
ha voluto presentarti come suoi amici
da tempo immemore non hanno più vigore
e dormon beati tranquilli assai felici.
Nella sua interminabile cantilena
tutto egli dice ma non quello che chiedi.
"T'inzeppa" la testa di tante "scemenzate"
da farti arrivar la nausea fino ai piedi.
Lascia che parla ben bene il professore
e tu nella tua umile saggezza da profano
ascolta sempre quel che dice sto signore
mentre nella tua mente formulerai il tuo piano..
Perchè il consiglio di gente che si crede colta
manca spesso dell'umano condimento
la zucca loro è dotta, ma è priva assi di senno
e son sa dar all'umile mortal il verso della giusta "svolta"
Che dite lo scrivo questo nuovo capitolo di "Memorie di cure paterne"?

2 commenti:

  1. Complimenti al tuo papà, Floriana.
    Da padre (e da figlio) trovo molto bello quando la saggezza di una generazione viene sedimentata e resa disponibile per le seguenti.
    A me piace ricordare a mio figlio e ad una ragazzina quanto mi insegnò mio padre, andando a spasso e vivendo assieme.
    Fallo, è un modo splendido per rendere omaggio a tuo papà e per fer bene al mondo.
    Ciao.
    Andrea

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  2. Grazie Andrea, il tuo incoraggiamento mi è di grande aiuto.
    Complimenti per il tuo sito, ti seguo spesso e quando ho un po' di tempo leggo gli interventi più "vecchiotti". E' bello incontrare qualcuno che mette in pratica tutti i giorni quello che insegna agli altri.... Non sempre ci si riesce.

    Ciao, a presto.

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