lunedì 25 ottobre 2010

non mi svegliate

Non mi rompete
(musica: V. Nocenzi / testo: F. Di Giacomo, V. Nocenzi)

Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
sia tranquillo da bambino
sia che puzzi del russare da ubriaco.
Perché volete disturbarmi
se io forse sto sognando un viaggio alato
sopra un carro senza ruote
trascinato dai cavalli del maestrale,
nel maestrale... in volo.

Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
c'è ancora tempo per il giorno
quando gli occhi si imbevono di pianto,
i miei occhi... di pianto.


giovedì 14 ottobre 2010

strategie di manipolazione...

Dopo aver letto il post di Giuliano mi sono soffermata a riflettere su questo scritto di
Noam Chomsky, anche perchè mercoledì prossimo ho l'esame di linguistica e questo
personaggio ultimamente è il mio pane quotidiano.  Questo scritto non lo conoscevo......  di recente ho letto di lui  un articolo in cui si diceva che era stato respinto dal governo d'Israele, perchè doveva tenere una lezione agli studenti universitari in Cisgiordania...... 
Un grandissimo professore, ebreo americano, che ha contribuito notevolmente alla rivoluzione della linguistica con la sua "grammatica mentale".... ma a quanto pare anche un filosofo di vita che è riuscito a smascherare, studiando interi documenti politici, i veri intenti dei "manipolatori" d'informazione...



1 – La strategia della distrazione.
L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione.
Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 – La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4 – La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione.
Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…
9 – Rafforzare il senso di colpa.
Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca.
Negli ultimi 50’anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
Noam Chomsky


Come dargli torto?

Dal film "Quinto Potere"

sabato 9 ottobre 2010

piccola fata

Oggi mentre guardavo le prove del Musical "Peter Pan", sentendo la canzone "La Fata" scritta da Bennato, mi sono venute in mente tante cose....
Bennato l'ha scritta nel 1977, nell'album "Burattino senza fili".... me lo ricordo bene, è stato il mio regalo di Natale avevo 13 anni. Un periodo complesso in tutti i sensi.....  questa canzone  è dedicata a tutte le donne,  al ruolo e al mondo femminile nella sua completezza.  La donna intesa come universo d'amore gratuito, colei che sempre c'è.
Bennato nel '77  metaforicamente era contro il potere, anche quello che si contrappone alla natura pacifica e bisognosa di protezione come la donna..... I sentimenti contorti e violenti degli uomini ci sono sempre stati, ma ultimamente i nostri cuori sono messi a dura prova da episodi di cronaca che vanno oltre la nostra immaginazione.

Un pensiero per  una piccola fata che ora non c'è più; senza retorica, senza rumore, solo con il cuore triste che un'altra donna, una mamma come me,  può provare per la tua morte assurda....



Amore quotidiano
che calmi gli animi agitati,
tra pentole e vapore tu chiedi solo amore.....
          Non ispiri la penna del poeta,
          o sei moglie, o sei Luna,
          o una bambola di creta.

          Canta e balla,
          balla e suona...
          hai la musica nel cuore,
          piccola testarda, adorabile musona...

          Le tue note sono come le foglie d'autunno
          nel vento.... quel vento che le aiuta a cadere...

           ma l'autunno torna sempre e tu
           le potrai riascoltare..........


                                        Floriana, 1985
         
     
          Una poesia scritta su un vecchio diario...... dei miei 20 anni....... per salutarti Sarah.
       


         Dal Blog di Beppe Grillo:

"Disoccupata, precaria, troia, vergine stuprata, ministro promosso per l'aspetto, per il culo, ma anche la bocca aiuta, costretta ad accettare avances sul lavoro, preda delle voglie di parenti e delinquenti, uccisa da zii, mariti, amanti, ex compagni, buttata sulla strada da magnaccia, introdotta nei letti dei potenti come una regalia per acquisirne la condiscendenza. Extracomunitaria e minorenne, a migliaia, quasi bambine, carne fresca sui viali di tutte le città, facile conquista di padri di merda e di famiglia nell'indifferenza totale. Miss Italia che mostrano la loro mercanzia in prima serata, ragazze di cui non si ricorderà il sorriso, lo sguardo, ma soltanto il seno, i lombi, l'incavo delle cosce, vallette con i fili interdentali nelle chiappe in tutti i programmi televisivi, seminude anche nella notte di Natale, merce gratta e fotti, a disposizione degli italiani, inconsapevoli aspiranti puttane del piccolo schermo. Sottopagata, quota rosa, residuale, marginale, esclusa dalle scelte, dalla politica, senza diritti civili se non benedetta dalla sacralità del matrimonio, senza una pensione anche se moglie di fatto per una vita, senza asili, senza spazi verdi per i suoi figli, perché i figli sono delle donne, quasi sempre. Corpo e non persona, buco e non spirito. Oggetto di modernariato con labbra a canotto e zigomi da lupa, in vecchiaia simile a una maitresse di antichi bordelli. Plasmata dalle necessità e dal trionfo del membro maschile, signore e padrone della sua vita. Non più persona, ma oggetto, che si può usare, prestare, strangolare, possedere. Un transfert di massa l'ha trasformata da essere vivente a cosa di comune disponibilità, accessibile, che non può negarsi, non ne ha più il diritto. Proprietà privata, ma anche pubblica, da strangolare in caso di rifiuto, nella scala sociale appena al di sopra una bambola gonfiabile, da possedere anche dopo la morte, perché una cosa non è viva e non è morta. E' solo una cosa, una donna, nient'altro che una donna."
        

martedì 5 ottobre 2010

.......cullarsi con le note.....

Una bella canzone d'amore,
riesce a risvegliare la memoria dell'anima.....

tutti abbiamo un archivio a cui attingere,
uno scrigno segreto fatto di immagini, parole, gesti e...
musica.....  

questa canzone libera solo i ricordi belli.....
lasciamoci cullare dalle note...