venerdì 4 ottobre 2013

Soffia e risoffia.....




Cosa dovevamo aspettarci da chi è stato generato da questa "borghesia"....

   Sarei stata molto più cruda nella scelta delle immagini da abbinare a questa splendida canzone di Claudio Lolli.... un cantautore meraviglioso che riesce a riflettere la realtà che ci circonda, meglio di uno specchio. Nel film "Il Cappotto" Lattuada  fa vedere l'embrione che ha sviluppato questa società diventata così cattiva e spietata.... E' facile vedere in quei sindaci e imprenditori della Pavia anni '50 i padri della classe dirigente attuale..... ma chi sostituisce oggi il ruolo dell'impiegato disgraziato che vuole apparire ad ogni costo? Il consumismo sfrenato tanto inneggiato allora, ha portato a questo sfacelo odierno? Ma che dobbiamo ancora consumare? Non ci sono neppure le ossa da leccare dei cani dei padroni..... siamo finiti davvero con il culo per terra.    
   Con le immagini terribili della cronaca di questi giorni avrei dovuto scegliere un'altra canzone di Claudio Lolli...... "Ho visto anche degli zingari felici".... ma ho preferito pregare per quelle povere anime distese sulla spiaggia.....ma  anche per tutti quelli che ci facevano jogging intorno, privi della più elementare forma di pietà verso un essere umano.
    Aspetto fiduciosa il vento tanto atteso......









Terre tormentate nell'anima.......


2 commenti:

  1. Carissima Flò,
    non ci sono parole per tanto dolore.
    Io, almeno, non ne ho di abbastanza efficaci.
    Vedo il mondo, nel quale anch'io sto, grasso, qui intorno, ben pasciuto, annoiato, indifferente, quasi infastidito.
    Ormai siamo così.
    200 morti?
    300?
    ... non abbiamo anche una nostra poesia che comincia così? :
    eran trecento, erano giovani e forti, e ora sono morti (più o meno faceva così. aiutami tu con la memoria)...
    Li ricordiamo ancora quei trecento nostri figli morti su un'isola, se ricordo bene?
    Vedi, io non li ricordo, neppure io, che faccio il moralista nei post.
    Eppure erano figli nostri (dico figli, perchè erano giovani, ragazzi, forse).
    Come vuoi che il il mondo sazio si ricordi, invece, di questi di oggi, che non hanno neppure un nome (o, se lo troveremo, il nome, non riusciremo neanche formularne il suono)?

    Servirebbero parole perfette.
    Quelle che mancano.
    Quelle che fanno diventare vere le cose...
    http://oltrelalinea.blogspot.it/2013/10/poesia-perfetta-fiaba-del-poeta-perfetto.html
    ... ma sono solo un chimerico sogno.

    Un abbraccio forte,
    Piero

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  2. Capitato per caso sul tuo Blog. Fortunatamente, aggiungerei :)
    Spero che continuerai ad aggiornarlo.
    Luca

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